BELLOMO: «È fondamentale promuovere la conoscenza della malattia tra i medici e la popolazione, in modo da favorire la diagnosi e la qualità delle cure e adottare i provvedimenti finalizzati alla esenzione per i residenti. Diamo il via a questo iter legislativo… Il progetto di legge permetterà ai pazienti affetti da sindrome fibromialgica di vedere finalmente riconosciuta la loro patologia e, al tempo stesso, di essere adeguatamente curati restituendo così loro diritti e dignità.».
di Piero Mastroiorio —
«È fondamentale promuovere la conoscenza della malattia tra i medici e la popolazione, in modo da favorire la diagnosi e la qualità delle cure e adottare i provvedimenti finalizzati alla esenzione per i residenti. Diamo il via a questo iter legislativo con grande orgoglio, perché porta a termine un percorso, iniziato con l’approvazione, nel 2016, di una mozione che aveva già visto la nostra regione riconoscere la fibromialgia quale patologia sottoposta a particolare attenzione. Il progetto di legge che oggi, come Lega, presentiamo permetterà ai pazienti affetti da sindrome fibromialgica di vedere finalmente riconosciuta la loro patologia e, al tempo stesso, di essere adeguatamente curati restituendo così loro diritti e dignità», dichiara Davide Bellomo, capogruppo Lega Puglia , che insieme al suo gruppo consiliare, composto dai Consilieri Giacomo Conserva, Gianfranco De Blasi e Joseph Splendido, ha depositato, presso il Consiglio regionale pugliese, un progetto di legge dal titolo “Disposizioni in favore delle persone affette da fibromialgia” al fine di promuovere e realizzare anche in Puglia un sistema integrato di prevenzione, diagnosi e cura al fine di assicurare ai soggetti affetti da fibromialgia, malattia reumatica debilitante che colpisce circa 2 milioni di italiani, l’erogazione di prestazioni uniformi, appropriate e qualificate, nonché per favorire il loro inserimento nella vita sociale e lavorativa.
La sindrome fibromialgica, una forma comune di dolore muscoloscheletrico diffuso, di affaticamento (astenia) e nelle strutture connettivali fibrose, legamenti e tendini, definita “sindrome” dal momento che esistono segni, ciò che il medico trova nella visita e sintomi clinici, ciò che il malato riferisce al dottore, contemporaneamente presenti.
La fibromialgia spesso confonde i medici che devono diagnosticarla, perché alcuni dei suoi sintomi possono essere riscontrati in altre condizioni cliniche. Il termine fibrosite era una volta utilizzato per descrivere questa condizione. Dove il suffisso -ite, sta a sottolineare un’infiammazione, un processo che può determinare dolore, calore, tumefazione e rigidità.
I ricercatori hanno evidenziato che l’infiammazione non è una parte significativa di questa sindrome. Il nome fibromialgia o sindrome fibromialgica è pertanto più accurato ed ha ampiamente rimpiazzato i vecchi termini utilizzati.
La fibromialgia interessa principalmente i muscoli e le loro inserzioni sulle ossa, sebbene possa assomigliare ad una patologia articolare, non si tratta di artrite e non causa deformità delle strutture articolari, è, in effetti, una forma di reumatismo extra-articolare o dei tessuti molli, manca di alterazioni di laboratorio. Infatti, la diagnosi dipende principalmente dai sintomi che il paziente riferisce. Alcune persone possono considerare questi sintomi come immaginari o non importanti.
Negli ultimi 10 anni, tuttavia, la fibromialgia è stata meglio definita attraverso studi che hanno stabilito le linee guida per la diagnosi e dimostrato come certi sintomi, il dolore muscoloscheletrico diffuso e la presenza di specifiche aree algogene alla digitopressione, tender points, siano presenti nei pazienti affetti da sindrome fibromialgica e non comunemente nelle persone sane o in pazienti affetti da altre patologie reumatiche dolorose.