La Commissione europea, ritenendolo fonte alternativa di proteine già regolarmente consumata in molte parti del Mondo, ha autorizzato l’immissione sul mercato di un terzo insetto, il Grillo domestico (Acheta domesticus) come alimento.
di Piero Mastroiorio —
Fugata qualsiasi paura per il vino, sia italiano che estero, come diedi notizia in un mio articolo di ieri, al Parlamento europeo non passa l’idea che il nettare degli Dei potrebbe essere cancerogeno, come sottolinea, in una nota l’europarlamentare di ‘Forza Italia’, eletto nella circoscrizione Sud, Andrea Caroppo: «Al parlamento Europeo sono passate le proposte di Forza Italia: dal testo della relazione per la lotta contro il cancro è stata rimossa la assurda previsione di etichette sulle bottiglie di vino (e di birra), che avrebbero solo danneggiato la nostra economia ed il nostro stile di vita. È stata invece inserita la fondamentale distinzione tra abuso e uso di bevande alcoliche. Siamo orgogliosi di avere difeso una delle eccellenze del ‘Made in Italy’, di aver difeso l’agroalimentare italiano.».
Non son tutte rose e fiori, se il vino si salva, non si salva il povero grillo domestico (Acheta domesticus), che finirà tra gli scaffali, congelato, essiccato o in polvere, per via di un’autorizzazione, che in una nota della Commissione europea così annuncia: «è stata approvata dagli Stati membri l’8 dicembre 2021, a seguito di una rigorosa valutazione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare, che ha concluso: il consumo di questo insetto è sicuro per gli usi presentati dalla società richiedente. A seguito di una domanda della società che si occupa di allevamento di insetti ‘Fair Insects BV’, il prodotto è stato sottoposto a valutazione scientifica. I prodotti contenenti questo nuovo alimento saranno etichettati in modo appropriato, per segnalare eventuali potenziali reazioni allergiche.».
Dopo la larva della farina (Tenebrio molitor) e la Locusta migratoria è la volta del grillo domestico a diventare insetto commestibile, atteso che, secondo l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura, gli insetti sono una fonte di cibo nutriente e salutare con un alto contenuto di grassi, proteine, vitamine, fibre e minerali. Inoltre, costituiscono una parte sostanziale della dieta quotidiana di centinaia di milioni di persone in tutto il Mondo.
In attesa che sugli scaffali arrivi la farina di grillo, magari allevato esclusivamente in Italia, la COLDIRETTI, nel sottolineare come la novità sollevi anche dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico, ha precisato: «Considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come la Cina o la Thailandia, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari. Una corretta alimentazione, però, non può prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale nei Paesi del Terzo Mondo come in quelli sviluppati. A questo principio non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che, anche se iperproteici, sono molto lontani dalla realtà culinaria nazionale italiana ed europea.».
Non mancano le rassicurazioni europee a riguardo, «i Novel Food sono sicuri. Previsti requisiti specifici di etichettatura del grillo», mettendo sul fronte della sicurezza una serie di FAQ, che precisano come i nuovi alimenti possono essere autorizzati solo se non presentano alcun rischio per la salute umana. Altrimenti la sua approvazione non sarebbe stata presentata dalla Commissione agli Stati membri.
Un punto delicato riguarda le potenziali reazioni allergiche in quanto l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha concluso che il consumo delle proteine degli insetti valutate può potenzialmente portare a reazioni allergiche. Ad oggi, in Europa sull’etichettatura degli alimenti individuano un elenco di 14 allergeni che devono essere etichettati per informare le persone che vivono con allergie alimentari. Pertanto l’autorizzazione di questo nuovo alimento chiarisce questo problema e stabilisce requisiti specifici di etichettatura per quanto riguarda l’allergenicità.